L’esperienza clinica diretta aiuta assai il futuro medico ad acquisire competenze geriatriche specifiche a condizione che il tirocino (clerkship) non solo prevalga sulle lezioni formali, ma si svolga in setting  qualificati ed aggiornati tecnologicamente nelle cure delle persone anziane. Molti Corsi di laurea in Medicina non hanno riferimenti da questo punto di vista e in genere le esperienze del futuro medico non riguardano i setting fondamentali delle residenze per anziani e le cure domiciliari.

Sembra  importante “educare gli educatori” e richiedere ed  esigere la loro la condivisione e la partecipazione alla implementazione del programma e dei contenuti previsti  dai Corsi di laurea di Medicina dove insegnano.  L’obiettivo è formare medici adatti e capaci per affrontare le esigenze e i problemi della popolazione del  XXI secolo.Il British Medical Journal  titola: “Che la rivoluzione dei pazienti abbia inizio” anche con la partnership  con i pazienti  da   coinvolgere nelle scelte terapeutiche  per tentare di realizzare l’ auspicata medicina centrata sul paziente. La consapevolezza del malato su quanto succede sarebbe già assicurata formalmente dal consenso informato, ma il paziente e soprattutto l’anziano non sa, non conosce quanto gli sta accadendo , se la medicalizzazione può avere effettivi benefici e quali,…

Si legge “Practice improvement module in care of the vulnerable elderly”:  per realizzare cure di buona qualità si deve tener  conto delle esigenze del paziente e dei suoi effettivi bisogni non dimenticando di rilevare “unmet neeeds”; così si realizza la patient centered care; è tempo che siano misurate (e memorizzate sul fascicolo sanitario elettronico) nel tempo le performances fisiche e mentali delle persone che invecchiano. Tutto questo deve finalmente diventare argomento della formazione nel CLMeC.

Gli argomenti di biologia e di fisiologia dell’invecchiamento  dovrebbero diventare parte integrante di queste fondamentali discipline; gli aspetti sociali dovranno trovare spazi crescenti in varie discipline segnalando le certezze esistenti sulla influenza  dei fattori ambientali e sociali sull’invecchiamento di successo e sulla qualità della vita delle persone più vecchie. Il problema dell’inclusione sociale delle persone anziane e del loro abbandono-solitudine deve essere ben presente al medico e all’infermiere.

I principi generali del triple aim che sono la riduzione dei costi, aumento della qualità delle cure potenziando la partecipazione del paziente e infine  il miglioramento della salute devono essere tenuti presenti e realizzati in tutte le discipline cliniche compresa naturalmente la G&G. Oggi si parla del quadruple aim  con l’ aggiunta del quarto elemento che è ritenuto fondamentale per la buona sanità che è il benessere del personale che opera nel settore.

 

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