Le cure primarie a 40 anni dalla dichiarazione al Alma Ata si caricano di obiettivi ambiziosi per coprite con efficacia il loro ruolo fondamentale nei sistemi sanitari, in particolare in Europa. Si evidenzia la necessità di azioni positive da parte del medico di famiglia per intervenire preventivamente sulle malattie croniche.
Come dovrebbe comportarsi il Medico di famiglia per trasferire le conoscenze più recenti ed impattanti alla pratica quotidiana? 1. confronto che il soggetto “sano”, ma portatore di fattori di rischio per le malattie croniche , per consigliare comportamenti e direttive a ricco contenuto preventivo tenendo sempre conto delle preferenze individuali;
2. migliorare il comportamento e le conoscenze nei confronti di quei pazienti che presentano solo un sintomo, senza giungere ad una vera diagnosi (sono il 25% – “the immagined ill”;
3. rapporto con i pazienti con malattie acute e croniche (è questo il rapporto tradizionale anche dal punto di vista professionale). In ognuno di questi punti è necessario sviluppo & innovazione da ottenere attraverso la ricerca clinica applicata che coinvolge il paziente e il caregiver eventuale
La comunicazione deve migliorare perché indispensabile e le cure collaborative sono da applicare. (BMJ 2011, Putting research into primary care practice)
Si veda cure primarie 3.11 last
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