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L’incidenza di sepsi è elevata in tutto il mondo con 1.200.000 casi riportati all’anno in Europa, dei quali 157.000 fatali. In Italia, ogni anno si registrano più di 5.000 vittime.

Nella sepsi e nello shock conseguente la carenza indotta di acido ascorbico e tiamina sembrano avere un ruolo rilevante nel determinare la prognosi.

La loro somministrazione continua ad alte dosi per infusione migliora in modo significativo la prognosi.

marik



La Procalcitonina (PCT) e la Proteina C reattiva (PCR) sono utili per identificare un processo infiammatorio che richiede anche terapia antibiotica (appropriatezza !).

La PCT è un buon indicatore di severità della infezione batterica; serve ad indicare  l’ uso appropriato di antibiotici e anche la loro sospensione.

 

 

 



Può essere che ritardare l’ invecchiamento sia  il metodo per realizzare la prevenzione primaria più efficace  in questo secolo. Uno sforzo su larga scala dovrebbe trasferire i risultati scientifici già disponibili e oggetto da tempo di coinvolgenti considerazioni in tema di  longevity dividend, nel settore dei trial  che dovrebbero provare la reale  efficacia di interventi farmacologici e non farmacologici teoricamente dotati di  un’ azione anti-aging. Si tratta di considerare e prendere in mano la biologia umana cercando di influenzarla positivamente per la nostra qualità della vita. L’ obiettivo iniziale è ridurre la vita vissuta con morbilità e  disabilità: parametro questo da misurare con metodologia corretta disponendo di una banca dati qualificata.   La comprensione dell’ andamento delle traiettorie funzionali è complicata dai competing risk fra malattie che contemporaneamente sono presenti nello stesso paziente (MULTIPATOLOGIA) e che rendono vano l’ approccio basato sull’ “one-disease model” tanto caro alla medicina di oggi.



E’ sempre più evidente che il problema del delirium dell’ anziano nei vari setting curativo-assistenziali è di difficile risoluzione.  Il più importante  è il suo riconoscimento : in base ai dati  presenti nelle schede di dimissione ospedaliera la sua diagnosi è molto inferiore a quella presumibile (almeno nel 20% dei pazienti > 65 anni). Si veda http://www.geriatria.unimore.it/wp-content/uploads/2017/10/Item-6-.pdf .

Il secondo è conoscere e poi identificare nei singoli pazienti i fattori di rischio del delirium; solo così si potrà procedere alla PREVENZIONE del delirium in ospedale che sembra possibile nel 50% dei casi. Il personale infermieristico deve essere opportunamente educato e collaborativo.

Nonostante che l’ argomento sia trattato con tanta frequenza nei congressi medico-chirurgici, la situazione nella realtà sanitaria non migliora complessivamente; i trattamenti inefficaci ed impropri (antipsicotici e contenzione) continuano…

E’ possibile che la simulazione di casistiche qualificate possa migliorare l’ apprendimento del personale sanitario ospedaliero ed aumentare COSì la loro consapevolezza sul problema delirium e la sua prevenzione.

https://www.youtube.com/watch?v=Ovik1yVzSt4

https://www.youtube.com/watch?v=9QURzexhWP4

https://dev-journals2013.lww.com/ajnonline/Pages/videogallery.aspx?videoId=24&autoPlay=true

 

 

 



Gli anziani ospedalizzati passano a letto l’ 83% della durata della degenza !

C’è il rischio di decondizionamento e delle conseguenza della immobilità  (perdita della massa muscolare, compromissione del riflesso barocettivo con ipotensione ortostatica, riduzione dell’ equilibrio, decubiti, ecc);

si perdono anche prestazioni delle ADL

MOVE IT OR LOSE IT !

Forse in ospedale gli anziani non ricevono le cure più appropriate

 

 

 

 



L’ accesso degli anziani al pronto soccorso degli ospedali è momento critico: il triage tradizionale non è spesso adeguato ad affrontare i problemi delle persone molta anziane che presentano multipatologia, disabilità variabile, non raramente confusione mentale. Si ricorda l’ applicazione per smartphone InterRAI ED Screener che è tratta da InterRAI Contact.

Si vada: https://itunes.apple.com/it/app/interrai-ed-screener/id871248119?mt=8

In alcune nazioni si tentano iniziative come questa:

https://www.johnahartford.org/events/view/acep-launches-new-geriatric-emergency-department-accreditation-program     

 



Il coinvolgimento dei pazienti (e delle loro organizzazioni)  in occasione dei congressi delle Società scientifiche  (e anche della SIGG) è necessario  per realizzare modelli di cura e di assistenza che finalmente pongano  al centro dei processi il pazienti; pertanto è indispensabile  conoscere i bisogni dei malati e le carenze correggibili del servizio sanitario esistente.

Si legge : Co-creating health,  Nothing about us without us, Effective involvement of patients at medical meeting, The evidence informed patients.

I titoli di questi editoriali/articoli mettono n evidenza la sostanza e gli obiettivi del coinvolgimento che realizzano sempre di più la “person-centered care”.  I pazienti possono essere considerati come in possesso di esperienza vissuta per quanto riguarda le cure a lungo termine di cui ha usufruito per le sue malattie croniche: può pertanto fornire indicazioni per apportare miglioramenti ai processi di cura e di assistenza in atto. I servizi funzionano? La tempestività e la sicurezza sono adeguate?

Il coinvolgimento del paziente nelle decisioni deve aumentare per diventare una metodologia efficace per migliorare la qualità delle cure e dell’ assistenza.   Si deve cercare di dare perso reale alle sofferenze   per avere un quadro preciso della situazione    e operare scelte assistenziali corrette: questi importanti obiettivi si raggiungono con l’ aiuto e la testimonianza dei pazienti.



La dipendenza degli anziani italiani è una delle più alte del mondo.

La speranza di vita in salute dai 65 anni in poi è una delle più brevi d’ Europa.

“Quando si parla di medicina della persona e di maggior attenzione ai bisogni legati all’ invecchimento, si deve rafforzare la rete di assistenza sul territorio e aumentare la prevenzione…”                              La realtà per ora non è questa

Si veda la figura del link

 

 

 

dipendenza-anziani-ue

 


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