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Il problema delle RSA nel post-Covid-19: serve innovazione

La narrativa riguardante l’invecchiamento nel XXI secolo vede la crescente ricerca sui processi dell’invecchiamento e sulle modalità di viverlo in buona salute e anche la costatazione che l’età non è sinonimo di cattiva salute.

C’è però la preoccupazione di incombenti costi economici derivanti dall’ assistenza a un numero crescente di persone anziane con bisogni curativi ed assistenziali sempre più complessi. Queste due narrazioni sono difficili da coniugare. Anche il nome di assistenza a lungo termine (Long-term care) è in contrasto con l’economia politica neoliberista a breve termine e, di conseguenza, è generalmente poco considerata dai governi. Molte società s considerano gli individui solo come contributori all’economia; così hanno svalutato le persone anziane, che diventano un peso; lo dimostra il fatto che ad aprile 2020 solo cinque paesi avevano i dati sulle persone anziane che vivevano nelle residenze e sui tassi di infezione da COVID-19; durante COVID-19 alcuni si sono chiesti il perché si danneggia l’economia per aiutare e curare membri della società economicamente inattivi. Si deve ricordare che tra il 2008 e il 2018 le persone di età superiore ai 55 anni hanno rappresentato il 79% della crescita dell’occupazione nei paesi OCSE; è dimostrato che le attività lavorative di mercato e le attività non di mercato degli anziani (volontariato, assistenza) rappresentano una buona proporzione del prodotto interno lordo in molti paesi. Ma indipendentemente dagli aspetti economici, ci si chiede se vogliamo vivere in un mondo in cui tutte le vite sono valutate allo stesso modo..

Le residenze per anziani di vario tipo non hanno origini socialmente e medicalmente qualificate; nel Regno Unito, durante il 1800 le persone anziane che non potevano mantenersi finanziariamente o non avevano una famiglia che si prendesse cura di loro venivano ospitate in case di lavoro – istituzioni che Thomas Wakley definì “le anticamere della tomba”. In Inghilterra già un secolo fa questi edifici furono trasformati in residenze per anziani. Per fortuna, le condizioni sono migliorate, ma molte residenze non sono ancora qualificate né a prendersi cura né a essere una casa, nel senso emotivo e della bitabilità: così che gli ospiti non hanno il controllo del loro ambiente e non si sentono al sicuro.

L’International Long-Term Care Policy Network (una collaborazione di ricercatori) ha valutato che in 21 paesi quasi la metà di tutti i decessi per COVID-19 sono avvenuti in residenti in strutture per anziani (sebbene i dati siano scarsi e misurati in modo non sempre chiaro). COVID-19 è stato collegato alla morte di oltre il 4% della popolazione che vive in residenze negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Spagna e in Belgio; in Italia i dati sono incerti: così le residenze per anziani case non possono certamente state sicure nel corso della pandemia. Le raccomandazioni su come gestire il COVID-19 nelle residenze per anziani non sono mancate https://www.ecdc.europa.eu/en/healthcare-associated-infections-long-term-care-facilities; ma i servizi sanitari nazionali e regionali hanno commesso errori.

Su The Lancet, un documento politico che esamina il sistema di assistenza a lungo termine della Cina evidenzia problemi globali : un settore di assistenza istituzionale in rapida crescita, spesso privato, il lento e piccolo sviluppo dell’assistenza domiciliare e basata sulla comunità (nonostante il desiderio di aumentare assistenza sanitaria, anni di misure politiche contrastanti hanno di fatto incentivato l’assistenza istituzionale), monitoraggio dei dati inadeguato, carenza di forza lavoro, scarsa regolamentazione, cattiva governance e mancanza di finanziamenti organizzati.

Il mondo sta iniziando a rendersi conto dell’importanza di un invecchiamento in salute. La 73a Assemblea Mondiale della Sanità ha approvato il Decennio dell’invecchiamento in buona salute 2020-2030 e un’ampia agenda (comprese le linee guida sull’assistenza a lungo termine) che mirerà ad allungare il tempo che le persone anziane trascorrono in buona salute, ad esempio aumentando la durata della salute, piuttosto che la durata della vita. The Lancet Healthy Longevity, una rivista clinica che si occupa di tutti gli aspetti dell’invecchiamento in buona salute, ha recentemente pubblicato il primo numero.

Con l’impegno politico e accademico (sempre modesto in Europa) su questo aspetto dell’invecchiamento, si dovrà conciliare ed accettare l’inevitabile esigenza che un numero crescente di persone avrà bisogno di cure geriatriche specifiche man mano che invecchiano. L’assistenza a lungo termine deve valorizzare il patrimonio, l’esperienza e il contributo degli anziani e vederli come individui che fanno parte di una rete sociale più ampia e solidale. Alcuni paesi lo fanno già: la Danimarca ha smesso di costruire simili residenze negli anni ’80 e gli anziani che vivevano in alloggi sociali dotati di servizi di assistenza sono considerati inquilini. Singapore sta costruendo comunità integrate, cosiddette abilitate, in cui i residenti sono concittadini che contribuiscono a una società resiliente.

Pertanto l’assistenza a lungo termine dovrebbe essere diversificata, enfatizzando per quanto possibile l’importanza della casa e di una comunità con possibilità multi-generazionali, con ambienti progettati per le persone anziane e l’accesso a cure flessibili e di alta qualità, che riflettono le molte e differenziate modalità di invecchiare descritte dalle traiettorie funzionali. Gli operatori sanitari ed assistenziali del settore devono essere valorizzati e in primis ricevere una migliore formazione, una migliore retribuzione e un percorso di carriera strutturato che rifletta i loro ruoli importanti e altamente qualificati.

Le RSA e strutture simili dovrebbero essere l’ultima risorsa, indispensabile quando le cure domiciliari non sono più attuabili.

Il modo disumanizzante con cui i malati di COVID-19 sono stati gestiti nelle RSA non ha tenuto conto degli obiettivi della medicina di prolungare la vita e di consentire alle persone di vivere la vita nel senso più completo e con la miglior qualità e sicurezza. Il sistema di assistenza a lungo termine in molti paesi è inadeguato alle esigenze dei pazienti anziani e deve essere reinventato. (da Lancet, 2020)

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