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PERCORSI DIAGNOSTICO-TERAPEUTICI ED ASSISTENZIALI – PDTA. Daranno risultati positivi?

 

Il problema della gestione delle malattie croniche è crescente. Sono stati proposti tanti modelli di cure continue puntando alla efficacia, alla qualità e ai costi. La Regione Emilia-Romagna ha preso decisioni nel settore negli ultimi anni.  Sono stati riproposti di PDTA  delle singole malattie croniche. Ma una recente pubblicazione mette in luce su casistica regionale l’ importanza della multimorbilità e dei cluster di associazione delle malattie croniche. Vedi: multimorbidity emilia 16 BMJ fantini : questa ricerca non comprende la casistica domiciliare.

 

Il testo che segue è un documento della Regione Emilia-Romagna.

Percorsi Diagnostico-Terapeutici Assistenziali (PDTA)  –  Regione Emilia-Romagna

 I percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (PDTA) sono interventi complessi basati sulle migliori

evidenze scientifiche e caratterizzati dall’organizzazione del processo di assistenza per gruppi specifici di

pazienti, attraverso il coordinamento e l’attuazione di attività consequenziali standardizzate da parte di

un team multidisciplinare. Da diversi anni, i PDTA vengono utilizzati per migliorare la qualità ed efficienza

delle cure, ridurre la variabilità nelle cure e garantire cure appropriate al maggior numero di pazienti.

La ricerca di soluzioni strutturali, tecnologiche e organizzative necessarie al riorientamento dei sistemi di

cure primarie per poter affrontare la domanda sempre più consistente e diversificata di servizi da parte

di una popolazione che vive più a lungo e con bisogni assistenziali multipli, individua nei PDTA, uno

strumento potenzialmente utile per rispondere a queste necessità.

In Emilia-Romagna la quota di cittadini ultra 65enni rappresenta infatti il 28,2% della popolazione, quella

degli ultra 75enni il 14,9% e quella degli ultra 85enni il 4,6%. Inoltre, è sempre più evidente come una

piccola percentuale di assistiti, in gran parte anziani fragili e ad alto rischio di ospedalizzazione, sia

responsabile dell’assorbimento di gran parte delle risorse sanitarie.

Il progressivo aumento del numero di pazienti con multimorbidità e bisogni di cura complessi

presuppone lo sviluppo di una medicina di iniziativa proattiva attraverso il potenziamento della rete dei

servizi territoriali, una maggiore integrazione con le strutture ospedaliere e lo sviluppo di sistemi che

mettano insieme professionisti dei settori sanitari e sociali, in una visione olistica della salute che tiene

conto dei diversi determinanti dello stato di salute.

Obiettivo dell’assistenza non deve essere soltanto la cura dei sintomi, bensì la promozione della salute, la

prevenzione primaria e secondaria delle ricadute, il miglioramento dello stato funzionale e della qualità

della vita unitamente ad una maggiore attenzione al contesto sociale e relazionale della persona. Per

raggiungere questi obiettivi è necessario ricollocare il paziente al centro del sistema di cura, non

considerandolo più come un recipiente passivo di cure episodiche: le cure devono essere coordinate,

garantite nel tempo (continue) e accessibili. Nel corso degli anni si è infatti assistito a una progressiva

frammentazione dei servizi assistenziali territoriali ed ospedalieri a causa dell’instaurarsi di progressive

barriere strutturali, finanziarie, culturali, organizzative e professionali.

La ridefinizione di modelli di “presa in carico” e di “continuità assistenziale” che mettono il paziente al

centro dell’assistenza, in un continuum dalla prevenzione alla diagnosi, al trattamento, al follow up e al

fine vita, trova supporto nello sviluppo e nel disegno di PDTA che attraverso il coinvolgimento ed il

coordinamento di professionisti/servizi diversi, rivedano non solo i comportamenti ed i percorsi

all’interno dei nodi della rete ma anche i sistemi per governarli.

Agire sull’appropriatezza degli interventi terapeutico-assistenziali riorganizzando e standardizzando i

processi di cura e monitorandone l’impatto non solo clinico ma anche organizzativo ed economico,

consentirà non solo di migliorare la qualità delle cure ma anche di affrontare il tema generale della

limitatezza delle risorse attraverso una razionalizzazione dell’offerta e non solo una loro riduzione.

Obiettivi generali del progetto nel triennio e risultati attesi

Obiettivo generale del progetto sarà utilizzare lo strumento PDTA per promuovere percorsi di

miglioramento delle cure ed assicurare l’effettiva presa in carico di determinate categorie di pazienti

unitamente alla maggiore integrazione dei servizi. Verranno altresì sviluppati sistemi di valutazione che

consentiranno di monitorare e valutare l’impatto clinico ed economico dei percorsi implementati.

 

Per fare fronte alla trasformazione in atto della domanda assistenziale, da alcuni anni è in corso in

regione Emilia-Romagna un processo di riorganizzazione dei servizi di assistenza primaria attraverso il

rafforzamento della presa in carico territoriale dei pazienti con patologie croniche e il completamento

del percorso delle Case della salute, punto di riferimento per l’accesso e l’erogazione delle cure. La Casa

della salute rappresenta il luogo in cui poter sperimentare percorsi di integrazione sociale e sanitaria che

prevedano accoglienza, orientamento ai servizi, continuità assistenziale, gestione delle patologie

croniche e partecipazione della comunità. Per alcune delle più diffuse patologie croniche, ad esempio

scompenso cardiaco e diabete mellito, sono già stati sviluppati e formalizzati percorsi diagnosticoterapeutici assistenziali a supporto del modello clinico-organizzativo di presa in carico integrata dei pazienti.

Le banche dati amministrative correnti, rappresentano una fonte estremamente preziosa di informazioni

che possono essere utilizzate a supporto della valutazione dell’impatto e del monitoraggio dei percorsi

assistenziali. La valutazione della capacità di identificare specifiche categorie di pazienti e dell’esaustività

delle informazioni necessarie a determinare l’impatto dell’implementazione di modelli organizzativi

innovativi e non, verranno testate e validate su specifiche patologie di particolare rilevanza, in alcune

realtà aziendali di questa regione. A supporto dello sviluppo del modello, verranno condotti studi ad hoc

di tipo qualitativo e/o quantitativo per colmare i gap informativi insiti nelle banche dati correnti.

Lo sviluppo del sistema di monitoraggio e valutazione terrà conto delle più recenti metodologie

sviluppate in ambito internazionale per la valutazione degli interventi complessi (analisi del contesto,

modalità di implementazione e preferenze dei pazienti), delle esperienze realizzate a livello regionale e

nazionale e dell’analisi critica della letteratura corrente.

 

ANALISI ECONOMICA DEI PERCORSI DIAGNOSTICO TERAPEUTICI ASSISTENZIALI E VALUTAZIONE ORGANIZZATIVA E DI

COSTO DI ALCUNI PERCORSI

Le esigenze conoscitive a supporto dei processi decisionali, rendono necessaria una valutazione

economica ed organizzativa di alcuni dei percorsi diagnostico terapeutici e assistenziali attuati

recentemente nell’ambito dei percorsi di riorganizzazione dei servizi territoriali e delle reti ospedaliere.

Il PDTA, in quanto sistema integrato di servizi e prestazioni erogate da una equipe multidisciplinare in

differenti contesti organizzativi (cure primarie, intermedie ed ospedaliere) richiede il superamento del

modello concettuale di valutazione clinico-assistenziale ed economica per singola unità di offerta, al

quale gli attuali modelli di osservazione e controllo sono prevalentemente, se non esclusivamente,

orientati. L’integrazione delle procedure e dei piani assistenziali tra diverse modalità di erogazione

richiede un monitoraggio e una valutazione critica distinti in relazione alle risorse utilizzate e ai risultati

raggiunti nelle diverse fasi e nei differenti contesti.

Il progetto di ricerca prevede:

– l’individuazione di alcuni specifici PDTA, per rilevanza clinica della patologia, disponibilità di

informazioni aggiuntive rilevabili da registri di patologia, diffusione di linee di indirizzo per la gestione

integrata;

– la rilevazione delle singole prestazioni effettuate da gruppi di pazienti omogenei per patologia e

gravità, e dei costi reali sostenuti in differenti contesti organizzativi. L’analisi consentirà di analizzare

lo scostamento tra i costi reali sostenuti ed i costi tariffati; di confrontare il costo dei PDTA teorici,

sulla base delle linee-guida correnti, con il costo dei PDTA reali sulla base delle modalità

organizzative implementate; di analizzare la variabilità nei costi inter ed intra aziendali; di valutare il

grado di completezza delle informazioni contenute nelle banche dati amministrative correnti rispetto

ai registri per patologia;

– la valutazione dell’impatto prodotto sui singoli PDTA esaminati dalle forme associative attualmente

adottate dai medici di medicina generale e dagli assetti organizzativi sviluppati nell’ambito delle cure

primarie, considerando anche le differenziazioni territoriali che contribuiscono a definire il contesto

locale in cui il medico opera, le caratteristiche del distretto e dell’azienda di appartenenza, il ruolo

degli incentivi economici contrattualmente previsti per specifici percorsi e quello degli effetti aspetti

spaziali legati alla contiguità geografica dei territori nell’implementazione e diffusione delle scelte

assistenziali definite attraverso PTDA.

L’applicazione di metodologie statistico-econometriche alla rilevazione di attività, esiti e costi nel

contesto dei percorsi assistenziali, permetterà di definire un modello di valutazione clinico-assistenziale

ed economica dei percorsi, che tenga conto delle diverse fasi del processo, delle differenti strutture

organizzative in cui si realizzano e degli esiti ottenuti.

 

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