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COME GESTIRE LE MALATTIE CRONICHE DELL’ ANZIANO?: I PDTA NON SEMBRANO ADEGUATI IN GERIATRIA

I PDTA https://assr.regione.emilia-romagna.it/it/ricerca-innovazione/PDTA sono proposti per la gestione delle malattie croniche, una alla volta. L’ anziano è tipicamente portatore di multimorbilità: PDTA non sembra idoneo ad affrontare la complessità clicia ed assistenziale di questi pazienti.

In Geriatria si deve pensare e realizzare MODELLI di cura innovativi e multi-professionali per la presa in carico e gestione dei pazienti anziani con patologie croniche multiple e disabilità conseguente.
Tra i diversi modelli sperimentati, GRACE (GeriatricResources for Assessment and Care of Elderls), Guided Care and PACE (Program of All-inclusive Care for the Elderly) sembrano poter migliorare la qualità di cura e soprattutto la qualità di vita dei pazienti anziani complessi, senza incrementare in maniera significativa il consumo di risorse economiche.

Questi modelli, pur avendo caratteristiche distintive tra loro quali per esempio
la composizione del gruppo multidisciplinare, alcuni criteri di inclusione dei pazienti e la tipologia di copertura assicurativa, condividono gli elementi teorici e metodologici fondamentali:
• Valutazione multidimensionale geriatrica
• Sviluppo di un piano di cura con protocolli basati sull’evidenza
• Implementazione continuativa del piano
• Monitoraggio standardizzato e continuo dello stato clinico del paziente e della sua aderenza al piano di cura
• Integrazione e coordinamento dei diversi operatori sanitari coinvolti (cure primarie, cure specialistiche, ospedali, dipartimenti d’emergenza, strutture territoriali)
• Facilitazione del trasferimento da ospedale a strutture post-acuzie
• Facilitazione dell’utilizzo di servizi territoriali.

I risultati degli studi clinici che hanno confrontato questi modelli assistenziali integrati, rispetto all’assistenza tradizionale, suggeriscono effetti positivi:
in termini di soddisfazione da parte dei pazienti e dei caregiver, minori accessi in Pronto Soccorso, minore tasso di ospedalizzazione, e in alcuni casi, una maggiore sopravvivenza.

( da Volpato, unife)

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